A Praga il primo titolo mondiale

I tre titoli europei vinti a Pesaro attirano l’attenzione degli appassionati di basket e della stampa specializzata. Il maxibasket fino ad allora era un movimento conosciuto da pochi. Una curiosità o poco più. Adesso, un po’ per la fama di un grande coach come Bucci, un po’ per il nome dei giocatori che hanno compiuto l’impresa, si comincia a pensare che questo maxibasket sia una cosa seria. Inoltre, e non solo in Italia, vincere è sempre un gran biglietto da visita che apre molte porte, attira l’attenzione, e suscita la voglia di partecipare in parecchi appassionati. Del resto il momento storico aiuta il maxibasket e gli sport dei “master” in genere. La loro l’affermazione e la loro evoluzione vanno di pari passo con l’aumento dell’età media e col miglioramento delle condizioni generali di salute negli ultimi decenni. Oggi un cinquanta – sessantenne può fare (e fa) cose che un pari età di mezzo secolo fa nemmeno si sognava. Per non parlare delle cinquantenni e passa del Terzo Millennio, (nemmeno paragonabili per forma fisica e sex appeal a quelle di una volta ). “Terza età, seconda giovinezza” sembra essere lo slogan del Maxibasket. La Fimba è nata in Argentina all’inizio degli Anni Sessanta, ma soltanto negli ultimi otto – dieci anni è uscito dai confini del Sudamerica per diventare un fenomeno importante di importanza mondiale. Il Maxibasket ha un vantaggio rispetto ad altri sport per “master”, quali l’atletica leggera e il tennis, e cioè che è bello da vedere e accende il tifo. Risultato: ancora oggi non esiste al mondo sport di squadra che raduni tanti atleti per due settimane in un solo luogo. Le 103 squadre nazionali iscritte agli Europei di Pesaro 2008 sono una testimonianza di una espansione in forte sviluppo del fenomeno maxibasket. In Italia, dopo l’episodica partecipazione di Latina agli Europei di Pesaro, si innesca la voglia di imitare le gesta degli azzurri di Bucci. Inevitabilmente si sveglia Basket City , (che ai mondiali di Praga iscrive una formazione made in Bologna nella categoria Over 45. ). La Fimba è nata in Argentina molti anni fa, a metà degli Anni Sessanta, ma soltanto negli ultimi otto – dieci anni è diventato un fenomeno importante in campo mondiale. Il fenomeno maxibasket è forte nei Paesi del mondo occidentale, In posizione arretrata Africa e – in parte – Asia. E la splendida Praga, decantata come la “città d’oro” per via delle guglie dorate delle sue torri, è davvero una meta azzeccata per una bella vacanza d’inizio estate. Gli azzurri di Bucci non si accontenteranno tanto facilmente: l’oro di Praga sarà per loro soprattutto quello della medaglia che vogliono mettersi al collo. Ai moniali nella Repubblica Ceca l’Italia schiera la formazione Over 45 campione d’Europa. Nella stessa categoria figurano altre tre squadre italiane: due maschili, la Autojunior Basket di Bologna Over 45 e la Marr Rimini Over 50; per le donne la Over 40 di Pesaro. Intanto le categorie aumentano: a Praga esordiscono la categoria Over 75 per gli uomini e la Over 60 per le donne. . In tutto, nuovo record mondiale, si sono iscritte 160 squadre. Di queste ben 20 sono russe, fra maschili e femminili. L’Italia Over 45 è considerata la favorita nella sua categoria. Fra i convocati mancheranno Antonello Riva, bloccato in Italia da impegni, e Marco Solfrini (frattura a una vertebra). Ma la formazioni dà ottime garanzie: Dan Gay, Alessandro Fantozzi, Flavio Carera, Piero Montecchi, Augusto Binelli, Silvano Dal Seno, Peppe Ponzoni, Roberto Terenzi, Stefano Teso e Pippo Frascolla, quest’ultimo MVP agli Europei di Pesaro. L’inizio degli azzurri è travolgente: la Slovacchia è sepolta per 93 – 23 da una valanga di canestri; Frascolla fa onore al titolo MVP conquistato a Pesaro e segna 25 punti prenotando il ruolo di capocannoniere. . Altra vittoria azzurra extra-large (86 – 33) contro i russi di Perm. Opposti ai russi di San Pietroburgo, superati per 88 – 29, i nostri staccano il biglietto per i quarti. Con un successo altisonante contro la Germania (114 – 38), i nostri volando in semifinale. Teso con 12 punti, Frascolla (20) e Fantozzi (18) dànno vita a un entusiasmante festival del contropiede. Contro i russi di Novorusski, regione del Mar Nero, l’Italia Over 45 sbriga la formalità della semifinale vincendo per 87 – 48 e assicurandosi la finale dove affronteranno la Slovenia per il titolo iridato. Nel secondo quarto gli azzurri subiscono un parziale di 9-0, ma ci pensa capitan Ponzoni con le sue triple a rimettere le cose a posto. Prima di occuparci della finale, uno sguardo alle altre italiane in gara. L’ Italia over 45, targata Bologna, è stata eliminata dalla Grecia 85 – 71 dopo un tempo supplementare. I tempi regolari si erano chiusi sul 66 a 66. I bolognesi, guidati dal sempre brillante Moris Masetti (24 punti), hanno pagato la panchina troppo corta: solo 7 giocatori in campo, dopo l’infortunio che aveva tolto di mezzo Prestisimone. Masetti e compagni erano avanti 66 a 61 per a un minuto dalla fine; poi, sul 66 a 63 hanno fallito due tiri liberi: peccato mortale scontato con una bomba da tre messa a segno dai greci a 10 secondi dalla fine. Supplementari senza storia ma bolognesi a testa alta, pronti a rifarsi alle prossime occasioni. Le ragazze over 40 della formazione Italia – Pesaro non ce l’hanno fatta a superare l’ostacolo tedesco, e sono escluse dalle final four. Per la finale Over 45 Italia – Slovenia, c’è una novità: la partita può essere seguìta in Italia via Internet sul sito della Fimba. I tifosi in Italia non resteranno delusi. Gli azzurri di Bucci partono in quarta e danno inizio a una cavalcata che lascia frastornati gli sloveni. I tecnici presenti a Praga sono tutti d’accordo: l’Italia di Bucci mette in mostra il basket migliore. “E’ divertente guardare l’Italia over 45 – questo è il commento unanime – non solo quando è in attacco, ma anche quando è in difesa”. In effetti, anche contro la Slovenia, la mobilità della difesa e la capacità intimidatoria dei lunghi hanno procurato vagonate di palle recuperate e azioni in contropiede in serie. Finisce 92 – 48. La formazione azzurra è completa in ogni reparto ed è molto compatta. Ma tecnica e affiatamento non spiegano tutto, è anche questione di mentalità. Il fatto è che anche il basket per loro continua a essere divertimento (del resto non si spiegherebbe altrimenti la partecipazione di questi azzurri al maxibasket) e ci provano un gusto matto a giocare e a vincere. Questa è l’essenza dello sport, senza questo spirito non si va molto in là. Il loro è un ritorno all’agonismo allo stato puro, senza secondi fini, come quando erano ragazzini, e in questo senso maxibasket e minibasket hanno molto in comune, sono gli estremi che si toccano. I giornalisti Werther Pedrazzi sul “Corriere” e Paolo Viberti su “Tuttosport” hanno fatto acutamente notare la “beffarda contemporaneità” delle gesta della formazione azzurra di Bucci e quelle della nazionale “vera”, ai Giochi del Mediterraneo, che è rimasta esclusa dal podio, come del resto le accade da molti anni. E ancora per molti anni in futuro gli unici azzurri vincenti in campo internazionale saranno quelli del maxibasket. Alla faccia della Fip che non scuce un euro per loro. Due parole, infine, sulle altre tre formazioni italiane presenti a Praga. La Autojunior

Basket over 45 di Bologna. La formazione esordiente di Rimini Over 50 ha accumulato sconfitte e esperienza, e quella femminile over 40 di Pesaro dopo due vittorie, ha pagato la stanchezza e si è classificata sesta. Con l’impresa di Praga il maxibasket allarga la breccia in quello che era stato il muro del silenzio da parte di giornali e agenzie italiane. Il “Corriere della Sera” pubblica un articolo con questo titolo: “I vecchi azzurri sono i migliori del mondo”. La “Gazzetta” pubblica sceglie la nazionale di Bucci per la “Foto del giorno”. E “Tuttosport” dedica una pagina all’ “Italia che non perde il vizietto” e vincono all’estero.

Gli azzurri di Bucci premiati dalla Fip al torneo internazionale di Trento

L’eco del primo successo mondiale del basket italiano è grande. Talmente grande che la Federazione non può ignorarla. Visto che dal 2004 (argento olimpico di Atene) la Fip non ha nulla da festeggiare in campo internazionale perché la nazionale azzurra vera è a digiuno di vittorie di medaglie, dirotta feste e abbracci sulla nazionale Over 45 di coach Bucci. E così, in occasione del torneo ‘Trentino Cup” organizzato a Trento in vista degli Europei, la Fip invita Alberto Bucci, il suo assitant coach Lino Frattin e il capitano azzurro Peppe Ponzoni che saranno premiati e intervistati nell’intervallo della partita Italia – Canada. “La nostra è stata la prima squadra azzurra targata Fip a raggiungere un titolo mondiale – ha detto Bucci a Recalcati – Abbiamo fatto da rompighiaccio, hai visto mai che un giorno tocchi alla nazionale maggiore?” Recalcati ha sorriso: “Per carità, mai dire mai, ma lasciamo stare i sogni e facciamo un passo alla volta e cerchiamo di qualificarci per gli europei, che non sarà per niente facile.” “Ok – ha concluso Bucci – siamo tutti con voi. Noi azzurri d’epoca abbiamo fatto la nostra parte, adesso tocca a voi”. Dopo di che si è concesso con Ponzoni all’intervista di Franco Lauro. Stefano Michelini, che collabora con Franco Lauro nelle telecronache Rai di basket commenta così l’impresa dei ragazzi d’epoca di coach Bucci: “Il mondiale degli over 45 ha un valore relativo, limitato com’è a una categoria di età. Ma contiene un messaggio morale molto importante per tutti i giovani, azzurri compresi: questo over 45 si sono messi in gioco con la dedizione di professionisti, ma lo hanno fatto divertendosi, provandoci un gusto matto a vincere. È così raro vedere i giovani d’oggi giocare divertendosi”.

Amichevole a Campobasso

La fama della vittoria mondiale della nazionale Over 45 arriva a tutti gli appassionati di basket sparsi in Italia. Cominciano a fioccare inviti a partecipare ad amichevole. Ponzoni e Bucci accettano ol’invito della Mens Sana di Campobasso, che milita nel campionato di Serie C. Coach Bucci approfitta dell’occasione per mettere alla prova nuovi elementi. Sono invitati all’esordio in azzurro due statunitensi naturalizzati che ai loro bei dì hanno incantato gli appassionati sui parquet d’Italia, John Ebeling, indimenticato soprattutto dai tifosi fiorentini e ferraresi,e Larry Middleton, che ha messo radici ad Avellino, dove ha brillato negli ultimi anni della sua carriera. Solo quest’ultimo risponde all’appello. Gli unici reduci dalla cavalcata di mondiale sono il

bomber Pippo Frascolla, il centro Flavio Carera, peraltro in forse fino all’ultimo per motivi familiari, e capitan Peppone Ponzoni, l’anima del settore azzurro del maxibasket. Ponzoni di anni ne ha 53, ma siccome ogni volta che va in campo se ne dimentica, continua a giocare come se il tempo si fosse fermato qualche lustro fa. E il bello è che risulta regolarmente fra i migliori. Le due squadre sono separate da una ventina d’anni l’una dall’altra. Freschezza e potenza atletica unite a una forte dose di grinta e di irruenza contro esperienza e tecnica, peraltro appesantite da età e acciacchi. È finita con la vittoria per 78 a 71 degli azzurri d’epoca che hanno dato ai giovani avversari una bella e istruttiva lezione di basket. La Mensa Sana ce l’ha messa davvero tutta, ed è ricorsa alle sue armi migliori, sfoderando – fra l’altro – un pressing a tutto campo attuato per buona parte della gara. Grintosi e potenti, i molisani hanno dato l’impressione di avere la partita in mano nel secondo quarto. condotto in vantaggio, mentre Bucci cercava di ottimizzare lo sforzo dei suoi veterani con frequenti cambi.

Si aspettava il crollo degli azzurri d’epoca, che però non è mai arrivato. Alla superiorità muscolare dei giovani molisani gli over 40 hanno opposto con una grande conoscenza di tecnica e fondamentali, finte, passaggi precisi, blocchi, uso del corpo, tagliafuori, palle rubate d’astuzia. Le guardie azzurre Fastigi, Del Vicario, Frascolla e Middleton hanno retto l’urto degli scatenati giovani avversari inventando penetrazioni, costringendo al fallo gli avversari, confezionando assist per Dalla Libera e Masetti. E alla fine, dopo una gara tirata, sono stati gli azzurri d’epoca a trovare la lucidità e il fiato per l’allungo decisivo, suggellato da un bel contropiede di Dalla Libera. Ecco la formazione degli Over di Bucci: Fastigi 7, Del Vicario 4, Frascolla 14, Sbaragli 6, Middleton 14, Masetti 11, Dalla Libera 17, Ceparotti

Veltroni protagonista anche senza segnare

Rimini, 18 maggio 2009. La nazionale di basket dei politici (in sigla NBP) ha esordito al palasport Flaminio contro i maestri della nazionale over 45 campione d’Europa in una gara che ha divertito il pubblico riminese e i telespettatori che l’hanno seguìta su Sky.

Il punteggio finale (93 a 58 per gli over 45) ha poca importanza, la superiorità degli azzurri era data per scontata. Conta invece il fatto che abbia iniziato il suo cammino una rappresentativa di basket dei parlamentari, che dopo tante partite di calcio all’insegna della beneficenza, i nostri politici abbiano raccolto un gruppo promettente di cestisti. Certo, si potrà migliorare l’organizzazione e la composizione della squadra con opportuni rinforzi, ma d’ora in poi le manifestazioni di beneficenza potranno contare su una squadra di basket originale, importante, in grado di catturare l’attenzione.